In questa sezione cercheremo di raccogliere più notizie possibili dal web, dai giornali, dalla Tv, dalla vita di tutti i giorni.
La caratteristica delle notizie raccolte è che saranno solo buone notizie.
Per questo vi chiediamo di inviarci via e-mail le vostre buone notizie. Tutto ciò che di buono riuscite a conoscere, leggere, sentire,.. potete condividerlo con tutti noi.
Ecco la mia prima buona notizia:
- Felicità e natura
- Cura del cancro grazie al digiuno
- Felicità e denaro ( sufficiente)
- Felicità e fede
- Felicità e web
Riporto un articolo tratta dal sito
finanzainchiaro.it per commentarlo insieme a voi.
nella piantina sono riportate in rosso le zone
dove le persone sarebbero più felici.
Si tratta delle zone ricche del nostro mondo; la
ricerca affermerebbe ancora una volta che a dare
la felicità sarebbe la ricchezza.
Noi sappiamo che non è così e questa è per noi una
verità assoluta.
Il problema è un' altro. Poter contare sul denaro
sufficiente per star mangiare, vestirci, avere un
tetto dove dormire.
Tutto il resto è di troppo e la felicità che può
derivarne è solo effimera e oltremodo instabile.
Non sono singoli fattori che possono rendere l'
uomo felice.
Chiedetelo a qualcuno dei multimiliardari
americano che, dopo la bancarotta si trovano in
galera.
Chiedetelo alle decine di miliardari che non
possono solo comprare l' amore e che non riescono
più a meravigliarsi per nulla, vivendo in un mondo
di vizi e stravizi.
Chiedetelo a chi, nonostante i soldi è stato
colpito da gravi malattie o da lutti in famiglia.
Cosa cambia tra chì ha uno stipendio normale e chi
è pieno di soldi?
Nulla! Di fronte all' imponderabile siamo tutti
uguali e questo in tanti l' anno capito.
Non fattevi fuorviare da quello che vogliono far
crederci essere importante! La bella macchina, le
belle donne, le feste, la bella villa,... e tutto
condito da altri stravizi.
Ricordate! La felicità stà nelle piccole cose di
tutti i giorni!
Ecco la notizia:
Teoria di Easterlin smentita da uno studio USA: i
soldi fanno la felicità
Sembrerebbe una banalità, ma la ricerca condotta dai due studiosi dell’università della Pennsylvania merita tutta la nostra attenzione poiché contraddice il cosiddetto paradosso di Easterlin, secondo il quale il benessere non reca necessariamente con sé un certo grado di soddisfazione personale. Chi vive nei paesi più sviluppati infatti, nonostante abbia già molto, non sarà mai pienamente soddisfatto perché condannato a volere sempre di più.
I risultati di questo studio, condotto in base a un sondaggio della Gallup, mostrerebbero invece che la fetta più ricca della popolazione mondiale ha una percezione chiara di quanto possiede e trae da ciò un sufficiente grado di soddisfazione. In altre parole, è felice. Ben il 92% delle famiglie americane benestanti intervistate si dichiara “molto contento”, mentre la stessa dichiarazione è stata resa solo dal 42% delle famiglie con un reddito medio - basso. Tanto è bastato ai ricercatori per concludere che il professor Easterlin si è sbagliato. Richard Easterlin, che attualmente insegna economia all’Università della Southern California, elaborò il suo paradosso della felicità nel 1974. Ne seguirono numerosi studi psicologici basati sul tentativo di esplicitare la relazione tra benessere psichico (in una parola felicità) e denaro.
Diversi gli elementi che sono emersi, fra gli altri: l’influenza del confronto con la quantità di ricchezza altrui per definire se stessi felici in base a ciò che si possiede e una visione del denaro come mezzo per raggiungere l’agognata felicità, piuttosto che come fonte di felicità per se stesso. Quest’ultimo fattore in particolare avrebbe a che fare con la migliore qualità della vita che è possibile conseguire grazie a un reddito sufficientemente elevato: maggiore accesso ai servizi, migliore istruzione e un impiego più soddisfacente del tempo libero. Tuttavia, la sensazione di felicità raggiunta grazie al denaro decrescerebbe con l’aumento del reddito. In ogni caso, la ricerca di una relazione univoca fra denaro e felicità è resa oltremodo difficoltosa (per fortuna) dall’influenza dei fattori soggettivi.
Redazioneonline- Scienze e Società
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